Dicloreum Actigel gel 50 g

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Dettagli del prodotto
Marca: Alfasigma
MINSAN: 035450016
RIMEDIO: Dolore osteo-articolare/muscolare
FORMATO: Gel
UTENTE: Adulti
FARMACI DA BANCO: OTC

Dicloreum A ctigel è un gel antidolorifico a base di diclofenac per dolori muscolari e piccoli traumi .

È indicato p er il trattamento locale di stati dolorosi e flogistici di natura reumatica o traumatica delle articolazioni, dei muscoli, dei tendini e dei legamenti.

Conservazione: Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C .

Formato: falcone da 50g

MODALITA' D'USO

Adulti al di sopra dei 18 anni : applicare il gel 3 o 4 volte al giorno sulla zona da trattare, massaggiando leggermente. Il quantitativo da applicare dipende dalla dimensione della parte interessata. Per esempio , 2-4 g (quantitativo di dimensioni variabili tra una ciliegia e una noce) sono sufficienti per trattare un'area di 400-800 cm 2 . Dopo l'applicazione, lavarsi le mani, altrimenti risulteranno anch'esse trattate con il gel. Usare solo per brevi periodi di trattamento.

Adolescenti dai 14 anni ai 18 anni : applicare 3 o 4 volte al giorno sulla zona da trattare, massaggiando leggermente. Il quantitativo da applicare dipende dalla dimensione della parte interessata. Per esempio , 2-4 g (quantitativo di dimensioni variabili tra una ciliegia e una noce) sono sufficienti per trattare un'area di 400-800 cm^2. Dopo l'applicazione, lavarsi le mani, altrimenti risulteranno anch'esse trattate con il gel.

Bambini al di sotto dei 14 anni : n on si consiglia l’uso di Dicloreum Actigel nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 14 anni poiché non ci sono dati sufficienti per valutare la sicurezza e l’efficacia del farmaco in questa fascia d’età.

Anziani : pu ò essere impiegato il dosaggio abituale previsto per gli adulti.

COMPOSIZIONE

Componenti

Diclofenac idrossietilpirrolidina , m acrogoli , macrogol stearato, cetil stearil-2-etilesanoato, carbomeri , trolamina , alcool isopropilico, fragranza, acqua depurata.

INTERAZIONI

Dal momento che Dicloreum Actigel agisce direttamente sulla pelle, l’organismo assorbe solo una piccola quantità del principio attivo, rendendo improbabili le interazioni con altri farmaci o cibi. Tuttavia, se si utilizza il farmaco a dosi elevate per un lungo periodo di tempo, tenga presente la possibilità di competizione con altri farmaci ad alto legame con le proteine plasmatiche.

GRAVIDANAZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza ed allattamento

La concentrazione sistemica di diclofenac , confrontata con formulazioni orali, è più bassa dopo somministrazione topica. Facendo riferimento all'esperienza con trattamento con FANS per somministrazione sistemica, l 'inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio /fetale.

Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. È stato ritenuto che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrio -fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare . È stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il diclofenac non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se il diclofenac è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta pi ù bassa possibile e la durata del trattamento pi ù breve possibile.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:

  • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare) ;
  • disfunzione renale che pu ò progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios .

Alla fine della gravidanza t utti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre la madre e il neonato a:

  • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che pu ò occorrere anche a dosi molto basse ;
  • inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.

Conseguentemente, il diclofenac è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

Il diclofenac passa nel latte materno in piccole quantità. Tuttavia, alle dosi terapeutiche del farmaco non sono previsti effetti sul lattante. A causa della mancanza di studi controllati in donne che allattano, il prodotto deve essere usato durante l allattamento solo sotto consiglio di un professionista sanitario. In questa circostanza, il medicinale non deve essere applicato sul seno delle madri che allattano, n é altrove su aree estese di pelle o per un periodo prolungato di tempo.


Codice:035450016

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